Circolare nazionale Ottobre 2023

TORNA A CASA IN TUTTA FRETTA …

(LA MARCIA, LA RIVISTA E MOLTO ALTRO)

Torna a casa in tutta fretta, c’è un biscione che ti aspetta”.

Era il 1981 quando il nascente Canale 5 adottava questo slogan, con tanto di jingle cantato da un gruppo di giovani, per la propria campagna pubblicitaria. Sembrava un motivetto stupido, destinato ad essere subito dimenticato, ma era, invece, un vero manifesto politico.

Sarebbero seguiti Italia 1, Retequattro, Mediaset, la discesa in campo, il bunga bunga e tanto altro. Una vicenda politica che avrebbe ammorbato il clima del nostro Paese per oltre quarant’anni. Sem-brava un’operazione commerciale, era l’inizio di un genocidio culturale.

Già molti anni fa, Concita De Gregorio osservava come quella frase, apparentemente innocua, fosse un cavallo di Troia.

Erano gli anni delle lotte operaie, delle stragi di Bologna e di Ustica; il Paese usciva spossato dagli anni di piombo. Ma la nascente televisione commerciale invitava tutti, soprattutto i giovani di allora, al ritorno al privato; offriva un intrattenimento banale e rassicurante, chiedeva di divertirsi e non pensare. Iniziava un lavaggio del cervello collettivo, che avrebbe anestetizzato la coscienza politica di un popolo: dalle assemblee, dalle fabbriche e dagli scontri di piazza, a Drive In.

In una parola: l’inno al disimpegno. I risultati li vediamo ancora oggi.

Non è difficile, con il senno di poi, vederci un preciso disegno politico, già allora mirato a creare il terreno culturale per i successi politici del Cavaliere: il sonno delle coscienze genera mostri.

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Non tutti, ovviamente, si sono lasciati ingabbiare. Mentre i partiti politici tradizionali, anche di sini-stra, cambiavano pelle, rinunciando agli ideali per una triste ricerca del consenso, una minoranza sem-pre più esigua continuava a discutere, a fare politica, a vivere la piazza. In essa, nel suo piccolo ed accanto a molti altri, la Rete.

Non è un caso che il Notiziario, ora intitolato “In Dialogo”, nato a cura della Rete di Firenze nel 1979, assuma la veste attuale nel 1985 e la prima Marcia della Giustizia di Quarrata si tenga nel 1994. Scri-vere, ragionare, discutere, scendere per strada.

Sono strumenti obsoleti, ricordi di un’altra epoca?

Non credo. Personalmente li vedo come mezzi di resilienza e di testimonianza, rispetto ad una realtà che tutti sentiamo arida ed insoddisfacente.

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Purtroppo, Antonio Vermigli, che di Marcia e Rivista è stato il principale animatore, ci ha lasciato lo scorso luglio. I figli Tommaso e Adele ci hanno cercato, per chiederci di aiutarli a proseguire la sua opera. Con la visione profetica che, evidentemente, hanno ereditato dal padre (Antonio era anche una persona scomoda, spigolosa, ma tutti i profeti lo sono), desiderano che entrambe continuino nell’alveo della Rete e, soprattutto, che non si risolvano in un mausoleo del padre, ma guardino al futuro cam-biando, se occorre, pelle e linguaggio. Hanno in mente un lavoro collegiale, a molte mani, aperto an-che a collaborazioni esterne.

La Rete ha aderito all’invito.

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La Marcia si è tenuta regolarmente il 9 settembre. Secondo l’impianto originariamente voluto da Antonio, ha avuto a tema i cent’anni dalla nascita di Don Milani: “L’obbedienza non è più una virtù”. Antonio è stato ricordato, ma, come certamente avrebbe voluto, la Marcia è stata un momento politi-co, non una sua commemorazione. Sono intervenuti Mario Lancisi (biografo di Don Milani), Erri De Luca, Rosy Bindi (ora Presidente del Comitato per il Centenario), Padre Alex Zanotelli e Don Luigi Ciotti. Hanno parlato a una piazza piena, come non accadeva da anni, presenti molti rappresentati delle Reti Locali.

Lo sforzo organizzativo di Tommaso, Adele e di tutta la Rete di Quarrata, per supplire alla mancanza di Antonio, è stato enorme. Ora si tratterà di capire, con loro, come andare avanti.

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Per la Rivista, si è invece creato un gruppo di lavoro informale, che comprende la Segreteria, altri membri della Rete, alcuni giovani ed alcuni giornalisti, amici di Antonio. Da esso dovrebbe nascere la nuova redazione, che affiancherà il nuovo direttore responsabile nella realizzazione dei prossimi numeri.

Per il momento, si è deciso di realizzare un numero doppio, a chiusura dell’annata 2023, contenente il ricordo di Antonio da parte dei principali collaboratori della Rivista (anche il Presidente Lula ha inviato un messaggio), gli interventi dei relatori alla Marcia della Giustizia e gli atti del Convegno Nazionale della Rete, che, come noto, si terrà alla Cittadella di Assisi, nei giorni 20, 21 e 22 ottobre. Salvo imprevisti, dovrebbe essere inviato a tutti gli abbonati, con le consuete modalità, prima di Na-tale.

Ovviamente, lo scopo è quello di proseguire le pubblicazioni anche negli anni a venire. A questo pro-posito, il gruppo di lavoro, una volta ultimata la pubblicazione in corso, si occuperà di predisporre la proposta per la nuova linea editoriale, che sarà sottoposta al prossimo Coordinamento.

Il gruppo di lavoro si sta occupando anche degli aspetti burocratici: nuova registrazione, gestione dei costi di pubblicazione e spedizione postale, verifica del pagamento degli abbonamenti. A questo pro-posito, segnalo che, per chi dovesse ancora provvedere al versamento per l’anno in corso, l’unico conto attualmente attivo, su cui effettuare i pagamenti, è quello bancario:

IT42M0892270500000000004665 – Intestato a Notiziario della Rete Radié Resch

                                                                                               Marco Rete di Varese

Autore: Rete Radiè Resch - Cagliari

La Rete Radié Resch è una associazione di solidarietà internazionale fondata nel 1964 dal giornalista Ettore Masina, su ispirazione del prete operaio francese Paul Gauthier. L’incontro tra Masina e Gauthier avvenne in Palestina in occasione del viaggio del Papa Paolo VI. Radié (Radia) Resch è il nome di una bambina Palestinese, morta di polmonite mentre era in attesa di una vera casa: con la famiglia infatti viveva in una grotta a Betlemme. E il nostro primo progetto è stato quello di finanziare la costruzione di case per alcune famiglie Palestinesi. A Cagliari la Rete opera da circa quarant'anni. Collabora con La Piccola fraternità di Salvador da Bahia. Ha pubblicato il volume di Piera Oria, Dalla casa alla piazza…, CUEC Edizioni, Cagliari 2005. Il blog è gestito da Pierpaolo Loi. E- mail del gruppo Rete Radiè Resch – Cagliari: rete.cagliari@gmail.com, pierp.loi23@tiscali.it

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